Ricorso CEDU familiari delle vittime del Covid19

E’ con grande soddisfazione che riceviamo la comunicazione dalla cancelleria della CEDU di iscrizione a ruolo del ricorso presentato insieme ai colleghi Consuelo Locati, Giovanni Benedetto, Piero Pasini, Luca Berni, Antongiulio Lana e Alessio Sangiorgi alla Corte di Giustizia sulla gestione della pandemia nel periodo gennaio / marzo 2020 e sulle archiviazioni emesse dai Tribunali dei Ministri di Brescia e Roma. E’un primo passo verso la verità che da ormai quasi quattro anni cerchiamo di far emergere e cioè che il nostro paese, pur in presenza di chiari e pacifici avvertimenti sullo possibile scoppio della pandemia, non solo non era dotato di un piano pandemico aggiornato secondo le disposizioni emanate dal Parlamento Europeo ma anche il piano pandemico esistente, pur non adeguato, non era mai stato aggiornato né attivato; che nelle strutture ospedaliere mancavano i dispositivi di sicurezza, mancava la preparazione, mancava l’adeguamento tecnico. Tra i mesi di gennaio e febbraio 2020 gli amministratori pubblici, dal Governo al Ministero della Salute fino ai Sindaci dei paesi coinvolti nei primi casi di infezione hanno privilegiato, salvaguardano l’economia, a discapito della salute dei cittadini permettendo, così, che la pandemia dilagasse in modo incontrollato facendo collassare il sistema sanitario nazionale e provocando così un eccesso di mortalità (soprattutto in Lombardia e in particolare nella provincia di Bergamo) che si poteva evitare se si fosse agito diversamente. I provvedimenti di chiusura, giunti quando ormai, l’infezione era dilagata hanno certamente evitato il peggio ma ciò non solleva gli amministratori pubblici dalle responsabilità per quanto accaduto nei mesi precedenti.

La battaglia sarà ancora lunga ma noi non demordiamo.

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